L’evento che proponiamo vuole essere un invito a guardare al sogno, come ad particolare forma di comunicazione piuttosto che un’ esperienza personale e privata, che seppure si manifesta con linguaggi e forme sui generis, può essere compresa e condivisa con e attraverso gli altri, nel suo valore di messaggio comunicativo.
E’ proprio partendo da quelle tracce, quei segni che il sogno lascia in noi impressi, che possiamo scoprire e costruire possibili percorsi di senso e significato.
Permettere ai nostri sogni di “entrare in gioco”, vuol dire instaurare un dialogo con noi stessi e con gli altri, riconoscendo quanto profondamente siamo legati alle relazioni e alla realtà di cui facciamo parte.
L’incontro si svolgerà nella giornata di sabato 21 aprile 2012 dalle 15.30 alle 18.30 in un gruppo protetto condotto da due psicologhe psicoterapeute, presso la sede ‘CENTRO LINFA’, via Astura, 2 – scala D int 5 ROMA (FERMATA METRO A, RE DI ROMA). Guarda mappa. La quota di partecipazione all’evento è di 25 Euro.
Martedì dela scorsa settimana si è concluso il ciclo dei 4 incontri di gruppo “A che gioco giochiamo?”. Volevamo ringraziare tutti coloro che hanno camminato insieme a noi in questa strada regalandoci emozioni nuove e forti.
I nostri compagni di viaggio, con grande generosità, hanno condiviso quello che ritenevano essere “segreto” ed “irremovibile” e l’hanno reso parte del gruppo entrando nel “gioco”, contribuendo così – come se si fosse in un circuito magico – a rispecchiarci e restituirci tante parti di noi conosciute e sconosciute, in modo armonico e integrato.
Le loro emozioni erano le nostre o per meglio dire del gruppo! Ci siamo veramente somigliati un po’ tutti quanti, pur rimanendo unici …
Con la voglia, l’entusiasmo e la speranza di fare nuovi “viaggi” insieme a voi tutti (e ai nuovi che verranno) vi salutiamo con affetto!
Il ruolo è la forma operativa che l’individuo assume come risposta ad una determinata situazione Jacob Levy Moreno
i giochi di ruolo (chiamati in inglese role-playing) sono una delle tecniche più usate e conosciute nell’ambito della formazione. La loro origine risiede nello psicodramma moreniano.
La differenza sostanziale che intercorre con lo psicdramma è, che mentre in quest’ultimo si recitano aspetti personali, nei giochi di ruolo si mettono in “scena” ruoli organizzativi o sociali in genere. Tutto ciò avviene in una situazione protetta e di laboratorio, dove sono previste la presenza di un conduttore/formatore, di uno o più attori e di altre persone che fungono da osservatori.E’ importante precisare che l’uso dei GIOCHI DI RUOLO nella formazione cerca di coniugare l’acquisizione di competenze relazionali (saper essere[1]) a competenze specifiche e tecniche di un preciso profilo professionale (saper fare[2])
Esistono diverse tipologie di giochi di ruolo nell’ambito della formazione:
LIBERO: si
definiscono con precisione solo i ruoli e il contesto, lasciando la
massima libertà agli attori nella gestione dell’interazione
comunicativa. Questo tipo di role playing si usa, generalmente, quando
si è interessati a sondare gli aspetti più personali delle
interpretazioni dei ruoli.
SEMI-STRUTTURATO: si
definisce appena il nodo problematico, si indica, invece, in modo
dettagliato il contesto e la situazione psicologica dei ruoli giocati
STRUTTURATO: si
differenzia da quello semistrutturato nella redazione del copione che
prevede anche le indicazioni relative a cosa deve essere detto e fatto
nel dettaglio. Questa tipologia di role playing è usata nei casi in cui
l’apprendimento riguarda un ruolo interattivo per il quale sono previste
linee guida piuttosto rigide e predefinite.
Da queste distinzioni si intuisce quanto risulti importante il compito del conduttore che a seconda degli obiettivi dovrà impostare un livello ottimale di strutturazione del gioco.
PRINCIPALI CONTESTI IN CUI VENGONO UTILIZZATI I GIOCHI DI RUOLO:
Formazione del personale: per l’addestramento o preparazione ad uno specifico ruolo professionale.
Test di selezione:
in tutte quelle situazioni in cui si deve selezionare un candidato per
una posizione lavorativa. i giochi di ruolo, in tali casi, permettono lo
sviluppo e l’approfondimento di situazioni realistiche, nelle quali
il candidato mostra, oltre alle sue competenze verbali, anche quelle
comportamentali.
Metodologia di animazione pedagogica:
In tutte le situazioni scolastiche. Si è visto, infatti, che i giochi
di ruolo possono essere estesi a quasi tutte le materie di studio.
Esempi di di “animazione pedagogica” potrebbero essere: far parlare un
monumento storico, un edificio della città, una piazza; interpretare
elementi della natura, far rappresentare una fiaba o un avvenimento
storico dagli scolari.
NOTA:1 Per “SAPER ESSERE” si intendono gli atteggiamenti,
la presa di coscienza del proprio modo di essere, del proprio
carattere, quale risorsa importante da investire nello svolgimento della
propria attività e in generale nella propria vita, la capacità di
“essere” con gli altri, quindi tutto ciò che riguarda la relazione e la comunicazione.
NOTA:2 Il “SAPERE” riguarda le conoscenze teoriche che
si possono acquisire a partire dai percorsi scolastici e di
aggiornamento ed arricchire con la propria esperienza professionale
diretta. Sono tutti quei concetti ed informazioni che portano, o
possono portare, al “SAPER FARE”. Entrambi, “sapere” e “saper fare”,
sottintendono un costante impegno teorico/pratico e si pongono il
problema di come utilizzare ciò che si è appreso e che si intende
mettere in pratica
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